LA GOLIARDIA PADOVANA ELEGGE IL NUOVO TRIBUNO

Tribuno 792Contemporaneamente, per celebrare degnamente la storica ricorrenza dell’8 febbraio, i Goliardi hanno fatto l’ennesimo scherzo alla città, coinvolgendo il Comune

Come ogni 8 febbraio la Goliardia Patavina ha eletto il nuovo Tribuno, nominato – come vuole la tradizione – dal suo predecessore, su proposta delle Accademie (gli ordini goliardici padovani) e sentito il parere dei Principi del Bo (ex Tribuni e Vicetribuni).

A mezzogiorno in punto, nel Cortile Antico del palazzo del Bo, sede storica dell’Università di Padova, sono risuonate le note della Vispa Teresa eseguita dalla Polifonica Vitaliano Lenguazza. Poi il Tribuno uscente ha chiamato a sé il successore. Colui che reggerà le sorti della Goliardia in Padova fino all’8 Febbraio 2015 risponde al nome (goliardico) di Eureka, studente della facoltà di Lettere e Filosofia appartenente all’Accademia del Vespertilio.

Prima della cerimonia è stato osservato un minuto di silenzio per onorare la memoria del fotoreporter e giornalista Piero Rinaldi – anche lui Goliarda – prematuramente mancato nei giorni scorsi.

La ricorrenza dell’8 febbraio ricorda un momento importante della storia dell’Università e della città di Padova. In quel giorno infatti, nel 1848, gli studenti dell’Ateneo Patavino si ribellarono alle truppe austriache che presidiavano la città, che regirono sparando sulla folla. Quei fatti sanguinosi diedero origine ad un movimento popolare che fu tra le cause scatenanti, unitamente a fatti analoghi accaduti in altre città, della Prima Guerra d’Indipendenza. Di quegli avvenimenti rimane memoria nel Caffè Pedrocchi, dove si trova ancora il foro provocato da un proiettile su una delle pareti della Sala Bianca. Da allora ogni anno il nuovo Tribuno, subito dopo l’elezione, si reca al Pedrocchi per deporre una corona d’alloro. Una tradizione che quest’anno non si è potuta rinnovare, essendo lo storico caffè chiuso per lavori di restauro.

Tradizione invece pienamente rispettata quella dello scherzo alla città, d’altronde siamo pur sempre in periodo carnevalizio e si sa che a carnevale ogni scherzo vale. Un volantino con il logo contraffatto del Comune di Padova e a firma di un fantomatico “responsabile del servizio”, infilato nelle cassette delle lettere di  molti padovani,  informava che l’8 febbraio a partire dalle  10, nel cortile di palazzo Moroni sarebbe stata effettuata una “redistribuzione dei  velocipedi confiscati, essendoci un surplus nei depositi”.

Il volantino riportava due indirizzi con relativo numero  di telefono: quello riferito al Municipio è il numero dell’Urp, Ufficio  relazioni con il pubblico. All’altro numero di telefono risponde il centralino automatico  di un quotidiano cittadino. Inutile dire che non si è tenuta nessuna distribuzione gratuita di biciclette, mentre all’Urp gli impiegati hanno dovuto pazientemente spiegare ad ogni persona che telefonava che si trattava di uno scherzo di cui il Comune era rimasto vittima, esattamente come gli ignari cittadini.