CIELO E TERRA: IL RACCONTO DI NORA FERRIANI

Inaugura il 4 febbraio alle 18 la mostra “Cielo e terra. Il racconto nell’arte di Nora Ferriani” alla Galleria DP Progetti di Daniela Paluello in via del Seminario a Padova. Si tratta di un ciclo di dipinti, realizzati nel corso di un anno, ispirato al grande romanzo storico di Tolstoj “Guerra e pace”: diciotto opere ispirate al grande affresco che lo scrittore russo ha dedicato a quindici anni della storia del proprio Paese, dal 1805 al 1820, un’epopea che include il grande evento dell’invasione di Napoleone e della sua sconfitta. In un percorso alla ricerca dell’essenza della cosa, Heidegger parla delle “Nozze tra cielo e terra”: si stabilisce un vincolo perenne che vale nella buona e nella cattiva sorte, come per “Guerra e pace” i due termini diventano inconcepibili privati l’altro. È su questo che l’autrice costruisce le trame o meglio il luogo in cui accogliere ogni trama, nulla di più adatto dello sconfinato territorio della Grande Russia.

Nora predilige il paesaggio nelle tele “libere”, ma lo sceglie anche come chiave per entrare nel capolavoro della letteratura, straripante di personaggi ed eventi. L’artista, originaria di Rovigo, crea un ambiente, un “habitat” che dissemina di tracce, reperti di questa grande epopea, e invita il pubblico ad entrarvi per ricostruirli e riconoscerne il senso. La tavola dal titolo “Libertà”, scelta per la locandina della mostra con tratti solo accennati mostra un bimbo, un filo e un aquilone che irrompono nel paesaggio che accoglie “l’anima immortale” e rende impossibile ogni prigionia, come chiarisce la citazione che l’accompagna (“Ora smetteranno, avranno orrore di quel che hanno fatto!”. Anche le citazioni indicano il percorso seguito; poche, ma potenti, tratte da un dialogo diretto. “Fossi io lo zar, non farei mai la guerra”, ad esempio accompagna la tavola “Rosso fuoco” dove il sogno si trasforma in un incubo. “Era una luminosa notte senza crepuscolo, come sono le notti a Pietroburgo” è scritto sotto un’opera dove la luce risparmia ciò che potrebbe disturbare il riposo oppure “Sopra di lui non c’era più nulla, non c’era che il cielo; un cielo alto e lontano, non sereno, eppure infinitamente profondo, su cui lentamente scivolavano nuvole bigie” per “Cielo e terra”, da cui prende il titolo l’esposizione, tra tratti scuri e dorati in raffinati giochi di bianco e blu. Le tavole risultano per la maggior parte prive di presenze umane e anche quando queste ci sono si tratta di figure appena accennate seppur perfettamente leggibili: a volte sono confuse con il paesaggio, quasi mimetizzate, altre, invece, grazie all’uso sapiente del colore, emergono con perentorietà. Processioni indistinte, soldati schierati o al bivacco, figure erranti tra le macerie, sagome raffinate ed eleganti che si apprestano al gran ballo. Diventa naturale anche il richiamo alla tradizione della nostra grande arte religiosa che ha per tema le storie del celebre libro, le sacre scritture e che ha dato vita ai cicli pittorici che hanno fatto grande la nostra arte. La sua non è pittura didattica o illustrativa, ma offre atmosfere e sentimenti su cui riflettere. Tutta la sua produzione è costruita con il colore, lavorato con la spatola, e usato con grande sapienza e studio; ogni tonalità è calcolata in se stessa e in rapporto all’insieme con competenza matematica, che permette concretezza e astrazione, usando, congiuntamente, colori caldi e freddi. Un ruolo essenziale è assegnato alla luce: illumina le forme, ma anche le sospende, facendole levitare in uno spazio privo di gravità, conferisce all’opera quel carattere onirico e accogliente con l’ulteriore funzione di conservare la visione alla memoria e al ricordo. Oltre al ciclo su “Guerra e pace” si aggiungono altrettante tele, di un formato più ridotto, senza tema dove l’autrice segue una propria ispirazione. La mostra ad ingresso libero rimarrà aperta fino al 4 marzo tutti i giorni dalle 16 alle 19; per informazioni 342-8825052).

Galleria DP Progetti

Immaginata e animata da Daniela Paluello, la Galleria DP Progetti di via del Seminari,1 angolo via dei Rogati a Padova, dal 2019 propone mostre monografiche e collettive di qualificati autori, dalle più diverse forme espressive e offre uno spazio di scambio culturale con incontri, presentazioni e performance teatrali. Hanno esposto tra gli altri Giuliano Lanza, Giancarlo Vendemiati, Sandra Bertocco, Maristella Martellato e Nellì Cordioli, Luciano Bertocco, Luca Migliorino.