PADOVA OSPITA ROSSINI

“Rossini è un titano. Titano di potenza e d’audacia. Rossini è il Napoleone d’un’epoca musicale” così lo definì Giuseppe Mazzini nel saggio “La Filosofia della musica”.

Una sfida, perciò, quella che ieri sera presso  il Giardino teatro Zuckermann di Padova ha visto cimentarsi quattro cantanti specializzati nel repertorio belcantistico rossiniano (Sara Fanin soprano, Askàr Lashkin baritono, Marta Pluda mezzosoprano, Rodrigo Trosino tenore) e  un ensemble formato da sette musicisti (Cristiano Zanellato pianoforte, Fabrizio Castanìa ed Elisa Saglia violini, Matteo Mignolli flauto traverso, Beatrice Fanin viola, Emmanuele Praticelli violoncello, Francesco Piovan contrabbasso).  La notorietà del compositore e la professionalità degli esecutori hanno richiamato un pubblico numeroso, prenotatosi con largo anticipo per poter assistere al concerto, data la riduzione dei posti disponibili a seguito delle misure di contenimento del Covid-19.

L’ascolto ha permesso di ripercorrere le tappe principali della vasta produzione operistica, a partire dalla prima opera rossiniana intitolata “La cambiale di matrimonio”, una farsa messa in scena al teatro San Moisè di Venezia quando il compositore  aveva 18 anni,  fino al “Guglielmo Tell” composto all’età di 37 anni, con cui  Rossini decise di non comporre più per il teatro lirico, accompagnando la sua uscita di scena con il famoso motto: “Dopo aver fatto divertire gli altri,  devo divertire me stesso!”. Questo e altri aneddoti racconta al pubblico attento l’attore-presentatore Marco Capurso che, sul palcoscenico nei panni di Rossini stesso, unisce con un filo rosso un brano all’altro, ricorda avvenimenti e storie, svelandoci (o ricordandoci) alcuni segreti che accompagnarono le opere e la vita del noto compositore.  

In programma arie e duetti tratti da “L’italiana in Algeri”, “Tancredi”, “La Cenerentola”, fino alle opere più famose “Guglielmo Tell” e “Il barbiere di Siviglia” conosciute e rappresentate in tutto il mondo, passando per alcuni momenti di pura ilarità con il “Duetto buffo di due gatti” interpretato da due vivacissime soprano e mezzosoprano. Si chiude quindi sulle note del Finaletto “Di sì felice innesto” dal “Barbiere di Siviglia”, dopo quasi due ore di musica, una serata in compagnia di Gioachino Rossini,  all’insegna di leggerezza, amore, musica, natura e… qualche bollicina, grazie all’aperitivo “Rossini” offerto ai presenti dalla prestigiosa ditta Canella di San Donà di Piave, partner dell’evento insieme all’associazione “Scopri la terra” e a AL-Askar Lashkin.
Al termine lunghi e calorosi applausi del pubblico a quella che non è stata una semplice esecuzione di brani operistici, ma uno spettacolo teatrale e musicale vero e proprio, con accompagnamento strumentale molto curato nei particolari e godibilissimo.